Scurdammoce o passato

Ricordate la storia di Rosanna Romano, la nostra vicepresidente che è stata più volte in tv a raccontare dell'accusa penale a causa di cui il servizio sociale le ha allontanato i figli, addirittura non facendogli vedere il secondogenito da più di 3 anni? Dopo il primo servizio giornalistico il comune si è mosso immediatamente...il sindaco ha prontamente dichiarato alla stampa che difenderà l'operato del servizio sociale; dopo il secondo intervento televisivo il sindaco si decide a convocare la mamma con il suo avvocato, mentre la direttrice del servizio sociale assicurava durante la diretta tv che stavano già prevedendo un percorso di rientro. Gli appellativi falsi, ipocriti e vigliacchi sono riduttivi per descrivere questa gentaglia. L'incontro ha avuto luogo nel gabinetto del sindaco, presenti il sindaco, la direttrice servizio sociale, l'assessore al servizio sociale, l'avvocato del comune. A Rosanna ed al suo avvocato Francesco Miraglia non viene concessa parola dal comizio tenuto davanti alla platea dei comunali dalla spocchiosa direttrice (già vista in tv) che dopo mezz'ora di parole senza senso, dove ribadisce che non è colpa loro, che il tribunale ha deciso così, e che il tribunale dovrà nuovamente pronunciarsi, dice candidamente che non è previsto alcun percorso di rientro proprio perchè il tdm non si è ancora espresso in merito al reintegro della potestà (ipocriti). Per questa donna tutti noi siamo degli emeriti deficienti con dei problemi enormi di comprensione non capendo, che non è il servizio sociale a decidere sulle modalità di incontro con i figli. Da ciò, falsi è il termine appropriato, il decreto attribuisce a loro discrezionalità e delega il servizio alla regolamentazione delle visite. Però a Rosanna viene concessa la facoltà di scegliere il servizio sociale che più gli aggrada (e da qui vigliacchi) per cercare di scaricare la patata ormai bollente a qualcun'altro dando a Rosanna la gioia di scegliere. Durante lo sproloquio emerge poi la vena goliardica di questa zelante direttrice quando osserva che il passato è passato, perciò Rosanna deve dimenticare tutto ciò che ha passato in favore di una nuova proficua collaborazione con il servizio sociale che proporrà per lei nuovi "percorsi". Come no!?! dimentichiamo tre anni di condanna preventiva in attesa del giudizio penale, dimentichiamo la sofferenza di una donna che a causa di una infamante accusa (peraltro perorata dal s.s.)non ha visto crescere 3 anni il proprio figlio, dimentichiamoci che Rosanna ,che ha saputo delle accuse dal tribunale ordinario solo 2 anni dopo dall'allontanamento dei figli mentre il servizio lo sapeva da sempre, si è sentita dire da due... che finchè non avrebbe capito cosa avesse fatto non avrebbe potuto rivedere i suoi figli. Allegramente "scordammoce o passato". Un fiume di parole che ribadisce per l'ennesima volta che gli operatori del servizio sociale non sono professionalmente preparati ed in grado di gestire un caso delicato come questo, dove l'ignoranza, il delirio di onnipotenza, il potere colpevolmente attribuito a questi dalla settarietà (e disfunzionalità) del tribunale dei minori, da la facoltà a personaggi pieni di sè di agire da giudici e da carnefifici. E per questi motivi una psicologa ed una assistente sociale hanno privato una madre dei figli per anni. Complimenti a tutto lo staff del comune di Cesate. 

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