Cari Amici, da oggi apre il blog di Pronto Soccorso Famiglia...qui potremo discutere di tutto un po' ma sempre in tema con le noste rivendicazioni, sulle iniative da intraprendere, oppure sulle problematiche che ci assillano. Vi aspettiamo !!!

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seduta consiglio comunale Trento

Restiamo sorpresi nell’apprendere che una delle prossime sedute del consiglio comunale inerente l’opera del servizio sociale di Trento e del suo attuale dirigente verrà svolta a porte chiuse. Da anni lamentiamo a gran voce la poca trasparenza con cui tale servizio pubblico opera nel settore della tutela dei minori, ora si vorrebbe persino arrivare a discuterne in segreto? Da quando l’operato di un dirigente della P.A. che ha l’obbligo di rendicontare l’attività di un servizio pubblico viene coperto da privacy? Questo non fa altro che accrescere la sfiducia nella gestione di questo delicato servizio che decide le sorti dei figli e dalle famiglie colpite da provvedimento di allontanamento dei minori per motivazioni spesso lacunose d’ordine psicologico, e non nei casi, come dovuto, di accertato abuso o maltrattamento, in palese contraddizione al testo della Convenzione di New York del 1989 ratificata e convertita in legge dallo stato italiano. Non a caso la spropositata cifra di 33.000 bambini affidati al servizio sociale sul territorio italiano ci fa intuire un vero e proprio mercato di bambini, ed il comportamento della giunta comunale della città di Trento non da spazio ad intuizione, ma a certezze sugli interessi reconditi che parrebbero ruotare intorno la pratica dell’allontanamento dei minori dal proprio nucleo familiare nonostante la sofferenza che tali azioni traumatiche causano alla psiche di questi bambini. Abbiamo appreso inoltre che il comune nell’ultimo bilancio ha approvato una spesa di 10.000.000 di euro destinati al servizio sociale, cifra spropositata in rapporto al numero dei residenti poiché non risulta che Trento adotti particolari onerose politiche di aiuto alle famiglie, e che alcuni rappresentanti del “privato sociale” partecipano ai tavoli tecnici del comune in palese conflitto di interesse con l’autonomia decisionale che tale servizio deve mantenere al fine di proporre limpide scelte non inficiate dalla presenza degli enti destinatari dei fondi. Auspichiamo la giunta voglia rivedere questa assurda decisione e rendere, come normativamente dovuto per tutte le pubbliche amministrazioni, accessibili alla cittadinanza tutte le azioni e decisioni inerenti il servizio sociale, settore con compiti di elevata responsabilità in quanto preposto al benessere della collettività. Il consiglio direttivo. Milano lì 22/08/2013