violenza al femminile

Si parla molto di femminicidio e non siamo certo noi a contraddire i fatti, ma il fenomeno della violenza sull'uomo resta ancora un argomento di cui non se ne è mai trattato in pubblico. Vero che le percentuali sono forse più basse rispetto alla violenza sulle donne, ma non per questo possiamo dire che non esiste. Esistono diversi tipi di violenza perpetrata da donne verso gli uomini: Quella fisica consumata tra le pareti domestiche dove l'uomo "le prende" e quella psicologica dove l'uomo "subisce"; sono solo due dei diversi esempi che potremmo fare. Sembra poco credibile che un uomo possa essere picchiato da una donna, ma siamo sicuri succeda; non tanto perchè l'uomo sia debole fisicamente (salvo magari rari casi) da non potersi difendere, ma semplicemente perchè non risponde. I tempi sono un po cambiati da quando l'uomo girava con la clava e trascinava la donna per i capelli (sarà mai successo?) e dall'inizio del 900 la donna ha via via acquisito sempre più indipendenza con le prime battaglie per la sua emancipazione, fino alla seconda guerra mondiale dove il mondo del lavoro ha cominciato ad essere al femminile essendo impegnate nelle fabbriche per lo sforzo bellico. Nel 68 a seguito delle rivolte studentesche sono nati i movimenti femministi che hanno portato la donna nella società attuale con una consapevolezza diversa, anche a volte esasperata, dove è cominciata l'inversione dei ruoli. La donna comprende la propria forza e la usa positivamente per affermarsi in tutti i campi fino ad allora prettamente maschili. Di converso negli ultimi decenni l'uomo ha pian piano cominciato ad occuparsi, diversamente dal passato, di ruoli diversi all'interno della famiglia partecipando anche a quelle attività da sempre attribuite alle donne e madri. Nasce naturalmente quindi la necessità della partecipazione attiva nell'accudimento dei figli, della cucina,e della pulizia della casa accettando di buon grado la parità dei ruoli familiari, se non in disperati casi anche a quello del casalingo. Da qui, non un indebolimento del ruolo maschile, ma un maggiore riconoscimento di quello femminile. Da questo punto, in alcuni casi, succede che la donna moderna, oramai conscia del suo ruolo e consapevole quanto l'uomo della violenza insita nella società attuale, si rivolga a questo in maniera dura ed a volte manesca. In tanti casi vi è la reazione istintiva dell'aggredito (sia uomo che donna), ma in diversi casi sappiamo di uomini che non reagiscono. Non definiamoli molluschi, solo che per svariati motivi, l'amore, la paura di perderla,il timore di perdere i figli e quant'altro preferiscono essere soggetti passivi lasciando lo sfogo alla propria partner, diventando parte di quel mondo sommerso di violenza domestica. E fin qui abbiamo parlato di violenza fisica...poi c'è naturalmente quella psicologica dove per gli stessi motivi sopra esposti assistiamo alla remissione ed anche sottomissione ai voleri della donna che sa di poter minacciare l'uomo e perchè no, ridurlo al lastrico, togliergli i figli, e spremerlo come un limone. Tutto ciò non vuole essere un'atto di accusa contro nessuno, la violenza deve essere bandita da qualsiasi parte questa arrivi e per poter dire che viviamo in una società civile dovremmo avere innanzitutto rispetto per le persone che amiamo, o che abbiamo amato, con l'uso del dialogo in contrapposizione ad ogni forma  di violenza, però dobbiamo riconoscere anche ciò di cui non si parla in nessun tg, giornale o rotocalco qualsiasi:"la violenza sull'uomo esiste, ma difficilmente sarà l'uomo stesso ad ammetterlo".

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