Padri pedofili

FONTE:http://www.medeu.it/notizia.php?tid=979


Presso il Ministero di Grazia e Giustizia, già da anni, l'Ufficio Studi promuove il monitoraggio del fenomeno della violenza e dell'abuso ai danni di minori, attraverso la raccolta dei dati disponibili (ISTAT, CENSIS, denunce, Criminalpol, organismi privati)

(19 Gennaio 2009) - Secondo le stime del Censis circa due bambini su mille subiscono mediamente ogni anno una violenza sessuale. E’ una stima che non può essere né accettata acriticamente, né pregiudizialmente respinta, perché il fenomeno e in gran parte nascosto, oscuro, inconfessabile e perfino irraggiungibile. Le stime del Censis fanno pensare che venga scoperto e denunciato un reato di violenza sessuale sui minori su 20-40 reati effettivamente compiuti. Citiamo testualmente dalla ricerca del Censis: “il complesso dei riscontri empirici disponibili evidenzia che la stragrande maggioranza degli abusi sessuali ai danni dei minori (70-90% dei casi) avviene in un ambito familiare e riguarda soprattutto la relazione genitore-figli”. A supporto di questa tesi, comune a tutte le ricerche su questo argomento, il Censis riporta una sintesi dei dati ricavati dai procedimenti penali del Tribunale di Roma che, per l’anno 2006, dimostrano che:

- il 90% dei casi di abuso nei confronti dei minori avviene in famiglia, e vede nel ruolo di abusante il padre naturale, il patrigno, o più raramente la madre/matrigna;

- l’8% dei casi di abuso nei confronti dei minori avviene in ambiti extra familiari, come la scuola o la palestra, e l’abusante risulta essere una persona conosciuta precedentemente dall’abusato, come l’insegnante, il personale scolastico, o altre figure professionali vicine al mondo dei minori;

- appena il 2% dei casi di abuso nei confronti dei minori chiama invece in causa abusanti che risultano del tutto sconosciuti al minore abusato.

A questi dati ricavati dal Censis fa da riscontro il basso numero di denunce contro ignoti che si registrano per questi delitti (il 10-15% di tutte le denunce di violenze sessuali: la percentuale più bassa in assoluto tra tutti I tipi di delitti).

Di seguito riportiamo i dati scaturiti da una ricerca di settore su un campione formato da 40 casi di abusi su minori di età compresa tra i due ed i diciotto anni, di cui l’86% femmine ed il 14% maschi, oggetto di procedimenti penali avviati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano nel periodo tra il 1996 ed il 2000 e conclusasi con una decisione di primo grado.

I dati rilevati

I dati si riferiscono ai soggetti che, in ciascun caso, hanno sporto denuncia e quindi hanno dato avvio al procedimento sollecitando le indagini.

a)Nel 44% dei casi il soggetto denunciante è la madre della vittima, mentre il padre ha un ruolo del tutto marginale, dal momento che è lui stesso in molti casi l’autore delle violenze.

Altri soggetti che risultano avere un ruolo importante come promotori di attività d’indagine sono gli insegnanti (18%) e gli operatori sociali (22%).

Questo primo fattore risulta essere di fondamentale importanza perché rivela in che modo, quando e in quale contesto si è venuti a conoscenza per la prima volta di fatti di abuso.

b) Il tipo di relazione esistente tra l’autore della violenza e la sua vittima costituisce una variabile estremamente importante per comprendere come la violenza stessa si manifesti e come ad essa reagiscano i diversi soggetti coinvolti.

Dall’analisi di questo tipo di variabile emerge così che la violenza compiuta dallo sconosciuto è diversa e minore (5%), da quella messa in atto dal padre incestuoso (55%) o da un altro parente (20%).

c) E’ dalla qualificazione giuridica del fatto, risultante dall’imputazione, che emergono le varie fattispecie che connotano l’atto sessuale: questo può essere commesso con minaccia (48% dei casi), violenza (95%), abuso d’autorità (57%) e abuso delle condizioni di inferiorità fisio-psichica della vittima (90%).

d) Per quanto riguarda la conclusione dei procedimenti presi in esame, appare significativo il fatto che su quaranta casi esaminati solo sette (18%) si sono conclusi con la richiesta di archiviazione formulata dal P.M., ed accolta dal giudice per le indagini preliminari, non essendo stati riscontrati elementi sufficienti per dare impulso all’azione penale. I procedimenti nei quali vi è stato il rinvio a giudizio si sono conclusi per la gran parte (88%) con sentenze che hanno accolto la richiesta di condanna formulata dal P.M., anche se modificando i termini della pena edittale, mentre nei restanti casi (12%) vi è stata pronuncia di assoluzione.

e) I reati in materia sessuale sono strutturalmente condizionati, sotto il profilo probatorio, da quanto emerge dalla denuncia sporta dalla parte lesa, che riveste un’importanza fondamentale nella ricostruzione e nell’accertamento del fatto delittuoso che, solitamente, avviene in assenza di testimoni.

 

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Quindi: nessuno abbia da lamentarsi di false accuse perchè stando a questo scritto le accuse di violenza sui minori effettuate dalla madre trovano riscontro nella realtà con il quasi 80% di condanne. Quindi se lo dice la madre non può essere che vero...Quello che non viene detto è che al contrario della realtà esiste una strumentalizzazione della questione; nella realtà queste accuse vengono incentivate da centri antiviolenza, avvocati senza scrupolo, assistenti sociali della tutela minori, c.t.u.,ecc.ecc. poichè la negazione di tali eventi ridurrebbe il potere di controllo da parte di chi è addetto ai lavori e da chi vuole mantenere viva questa forma di terrore a fini di lucro e di potere occulto. Questo modus operandi è stato creato ad arte per colpire i padri, quindi ridurre notevolmente la facoltà della famiglia a difendersi dagli attacchi di chi vuole una famiglia smembrata e quindi debole per poter meglio gestire il loro sporco traffico fatto di perizie, cause, case famiglia, potere sulla collettività, e non negherei la pedofilia reale. Nel suo blog, la dottoressa Valentina Morana, psicologa forense ed investigativa, fa chiare affermazioni sul complotto ordito dai negazionisti della pas e sugli affossatori della legge di Marino Maglietta detta legge 54/06 sull'affido condiviso. Vedendo con quale accanimento viene mantenuto questo status e quale muro di gomma incontriamo giornalmente picchiandoci la testa, non mi sorprende più nulla....

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