AIUTIAMOCI

Cari amici anche oggi come sempre abbiamo un'altra situazione di urgenza in rete, abbiamo desiderato tutti un 2013 mgliore e pieno di buone notizie, in questi giorni abbiamo fatto diversi appelli per mamme e papà in difficoltà. Oggi ci è giunta notizia da un papà che tutti conosciamo molto bene, perche sempre presente per sostenere e lottare contro le ingiustizie di tutti voi. Questo papà ha avuto un incontro con l'assistente sociale che segue la sua bambina di 11 anni e riferisce che la bambina esprime la volontà di essere collocata presso una famiglia affidataria perche stuffa e stanca di vivere da ormai 2 anni in una comunità, stentiamo a credere che queste siano le sue reali parole perche ormai questi bambini sono ogni giorno sottoposti al lavaggio del cervello da parte di psicologi e assistenti sociali che non fanno altro che ripetergli "starai per 2 anni in comunità, e poi sarai affidato ad una vera famiglia che finalmente ti vorrà bene, quando avrai 18 anni se vorrai tornerai dai tuoi genitori. I nostri bambini ormai non hanno più una volontà ma si adeguano e si rassegnano alla volontà di questi. Il papà di cui vi parlo è Antino Sanzone a cui noi oggi dobbiamo dare tutto il nostro supporto. Vi invito a mandare tutti questa email di protesta per questo papà che rappresenta la situazione di molti noi genitori


Al Tribunale Dei Minorenni di Milano
All’ill.mo Giudice LUCA VILLA
Alla C.a del Giudice GHEZZI
Alla C.a del Giudice MAGGI

Gentili Giudici, siamo tutti a conoscenza delle vicissitudini di papà Antino Sanzone (proc.n°3574/09), un padre che ama la propria figlia e che per essa ha fatto di tutto e continua a farlo. Sappiamo che a breve prenderete una decisione importante dopo 2 anni di collocamento della minore in casa famiglia, l’affido di questa ragazzina ad altra famiglia o il rientro presso il padre. Come genitori, come esseri umani, come persone civili, siamo tutti in attesa di questa decisione sperando ardentemente che le SS.VV. vogliano propendere per la decisione di restituire questa minore al proprio padre che ha avuto come unica colpa l’incontrare una persona che si è tanto impuntata nella decisione che la minore debba essere trasferita in una nuova famiglia tanto da avere da sola, senza il supporto di elementi oggettivi, senza tenere conto del fatto che la diagnosi di una collega non ha trovato nessun riscontro nella realtà, senza avere effettuato alcun percorso di riavvicinamento con la figlia, si ostina a reputarla la migliore delle soluzioni. Quale ambiente, se non quello alla presenza di chi la ama può essere considerato migliore per la sana crescita di un minore? Conosciamo il padre, si è da sempre prodigato nell’aiuto di tante famiglie in difficoltà, ha sempre avuto una parola per quelli che come lui soffrono la mancanza di un figlio, ha una casa ed un lavoro stabile, ama sua figlia, perché punire questo padre infliggendogli la più terribile delle pene e lasciando la figlia orfana di genitore in vita? Non lasceremo solo questo padre nella sua battaglia e siamo tutti pronti a supportarlo dinanzi a tutti gli organi costituzionali e se necessario con l’ausilio della stampa e della televisione. Facciamo quindi appello a gran voce affinchè venga resa la felicità a questo padre e che non venga calpestato il diritto di una minore a crescere con i propri familiari così come sancito dalle leggi internazionali.

e-mail a:
luca.villa@giustizia.it
e c.c.
giudicionorari.tribmin.milano@giustizia.it

Scrivi commento

Commenti: 1
  • #1

    argentino mario (venerdì, 04 gennaio 2013 22:43)

    a tutti i giudici di questo mondo ridate i figli ai propri genitori e quello il loro posto non e certo portandoli via che vivono una vita migliore pensate se vi portassero via i vostri mettevi una mano sulla coscienza forza antino